“ANNO 2020, ULTIMO ATTO
ODISSEA – FESTIVAL DELLA VALLE DELL’ OGLIO 2001/2020, vent’anni. Si aprivano gli anni 2000 e immaginavamo un mondo senza più confini, tutti ormai cittadini del mondo. Ma già quell’autunno l’abbattimento delle Due Torri lanciava strani presagi. Ci aveva mosso una richiesta da tanti Comuni e con immaginazione iniziammo un grande lavoro di tessitura di idee ed aspettative. E nacque una piccola Utopia: risvegliare e rivitalizzare queste zone “della bassa”, troppe volte dimenticate. E poi l’intuizione dell’Oglio come confine prezioso antico e naturale ha fatto il resto. Ci inventammo una “Valle dell’Oglio”, un “brand” ora in uso comune, senza più confini. Un Piccolo Mondo nel quale rispecchiare il Grande Mondo. E tanto fu: migliaia di artisti dall’India,
dall’Argentina, dal Marocco, dall’Australia, dall’Africa. Migliaia di incontri con le migliori menti, parole e musiche. Impossibile qui elencarli tutti. Una umanità fremente e appassionante, indispensabile, che d’estate ha seminato un pò di sé fra queste rive. Migliaia di incontri appassionanti, migliaia di persone che ci hanno teso la mano, che ci han guardato negli occhi in un viaggio entusiasmante e senza più confini. Ma che tuttavia mutava, malgrado noi. E poi i tempi politici e sociali che cambiano progetti e prospettive. E infine questo 2020 anno di virus e pandemia che ci chiede radicali mutazioni. Cosi questa manciata di spettacoli chiude questa bella avventura ventennale che è stata per molti d’esempio e ispirazione. Odissea, Festival della Valle dell’Oglio, ultimo atto. A chi ci ha dato fiducia, a chi ci seguito, a tutti gli artisti e i tecnici un grazie sincero. Noi siamo ancora qui, un po disincantati, ma ancora con la voglia di sorridere e sognare per tornare ad intrecciare i fili del tempo e del destino. A presto.”
GianMarco Zappalaglio – Enzo Cecchi
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