Fra strada e ferrovia
La ferrovia austro-ungarica del 1855, che univa Milano a Venezia, per superare il fiume Oglio, passava su un ponte in pietra di Sarnico di dieci campate dall’aspetto severo: seguirono fabbriche, manifatture e sbarramenti sull’acqua. Così il fiume attraversando l’abitato e intrecciandosi con esso, portò al suo seguito le opere della seconda rivoluzione industriale, assai vicine alle case, da divenire fino alla fine degli anni settanta del ‘900, presenze quotidiane e familiari di un paesaggio trasfigurato. Poi la strada, che quasi in parallelo al fiume, alle rogge che da esso avevano origine e alla ferrovia per Capriolo e Paratico, era il transito delle merci a nord verso il lago. Strada e ferrovia, due grandezze diverse con lo stesso sinonimo, che si sono intrecciate in una cittadina Palazzolo sull’Oglio, soprannominata nell’ottocento la “Piccola Manchester” per l’industria manifatturiera della seta a capitale svizzero. Strada e ferrovia che si sono incrociate in un quartiere “Le Calcine”, cosi nominato per la prima industria della “Calce e Cemento” dell’Italia pre-unitaria. Strada e ferrovia che si intersecano fra una serie di ponti ferroviari: luogo ideale, tappa di transito di persone e di cose, dove nel 1902 una palazzina di tre piani che si imporrà per dimensioni sull’esistente, con vaghi segni Liberty nei contorni delle finestre, prenderà il nome di “Caffè Ristorante della Villetta con Alloggio”.