Il Presidente del Parco Luigi Ferrari: “l’Ente Parco si è trovato costretto a ricorre contro la Provincia di Brescia e la Provincia di Bergamo, che hanno concesso la derivazione d’acqua ad uso idroelettrico, per tutelare il patrimonio boschivo ed evitare un impatto ambientale dannoso per l’ecosistema.”
Orzinuovi, 13 dicembre 2021 – Le norme vigenti prevedono che nelle zone di interesse naturalistico paesaggistico si debba “favorire la massima espressione delle potenzialità naturali sia sotto il profilo vegetazionale sia sotto il profilo faunistico, attraverso la conservazione e la ricostituzione degli ambienti boscati e delle zone umide…”. In tal senso si vieta ogni tipo di nuova edificazione che contravvenga a questo criterio. Forti le preoccupazioni dei vertici del Parco per il crescente numero di richieste di derivazione d’acqua dal fiume Oglio per uso idroelettrico; “questa situazione – dichiara il Presidente Ferrari – impone inoltre una riflessione più ampia sull’argomento, ovvero gli effetti futuri e imprevedibili che la costruzione di centraline a distanza ravvicinata potrà generare sull’ecosistema fluviale, come ad esempio l’accumulo del sedimento con il conseguente rischio di innalzamento del livello del fiume, situazioni di rigurgito, deturpazione permanente del paesaggio e dell’ambiente fluviale.” Oltre a ciò si consideri che gli effetti qualitativi e quantitativi che comportano alterazioni significative degli habitat e delle specie presenti, causando danni irreparabili.
Questo, al di là delle questioni di forma, che prescrivono come “tutti gli interventi sul corso d’acqua principale sono comunque soggetti al parere vincolante dell’Ente Gestore del Parco, ad esclusione degli interventi di somma urgenza a salvaguardia della pubblica incolumità”. Oggi, nonostante il Fiume Oglio sia, fra il lago d’Iseo e il fiume Po, lungo 150 km, la quasi totalità delle derivazioni si trova nei primi 35 km, fra Sarnico e Roccafranca, nei quali sono presenti: 19 importanti derivazioni irrigue; 8 grandi centrali idroelettriche; 1 centrale idroelettrica in costruzione fra Torre Pallavicina e Roccafranca; 5 richieste di nuove centrali in istruttoria; oltre alle piccole centrali DMV già attive presso alcuni sbarramenti.
Per queste ragioni, il 2 luglio 2021 l’Ente Parco ha espresso parere negativo alla Provincia di Brescia nei confronti dell’istanza di concessione trentennale tesa a ottenere l’autorizzazione di uso idroelettrico
delle acque del fiume Oglio (presupposto per la costruzione di relativo impianto) in Comune di Roccafranca (cosiddetto Impianto Conta) e in Comune di Pontoglio (cosiddetto Impianto Castellana). Allo stesso criterio, volto alla conservazione del patrimonio naturalistico, ci si è rifatti nell’opposizione alla determinazione dirigenziale della Provincia di Bergamo, che ha dato parere favorevole alla concessione di uso delle acque (presupposto per la costruzione di relativo impianto) nei Comuni di Calcio e Urago d’Oglio (cosiddetti Impianti Molino e Calciana). Rendendo così necessario il ricorso da parte del Parco Oglio Nord alle autorità giudiziarie per la revoca delle autorizzazioni.
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