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Resti Castello Avogadro – Alfianello Bs
Luogo Categoria: Castelli
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ALFIANELLO (BS) – Castello
Dopo la caduta dell’Impero romano la zona venne occupata stabilmente dai Longobardi (con corti a Brescia e Leno). Il paese continuò ad essere abitato. Si trova traccia del nome di Alfianello su un atto di donazione in cui la vedova di una funzionario Longobardo, donava il borgo e altre terre della zona al Monastero di San Salvatore. Con il passaggio ai monaci il Paese riprese vigore, dopo i periodi bui delle invasioni barbariche. Si succedettero vari ordini religiosi, tra cui una significativa presenza dell’Ordine cluniacense (Alfianello fa parte dei cosiddetti “Paesi cluniacensi”). Venne bonificato il territorio convogliando le acque paludose in due alvei principali e venne ripresa la coltivazione e soprattutto l’allevamento dei suini. Nel territorio di Alfianello, da sempre paludoso, non fu mai possibile operare coltivazioni intensive, mentre trovavano un naturale habitat i suini, che qui furono allevati fin dall’avvento dei Celti. Proseguita sotto l’impero romano, e poi con i Longobardi, l’attività intensiva di allevamento divenne la vera ricchezza della popolazione per l’opera dei monaci. Dal rinascimento fino all’800, le varie famiglie nobili avevano in Paese palazzi rurali con annesso allevamento di suini. Del castello di Alfianello si hanno poche notizie. Si sa che fu di proprietà della potente famiglia Avogadro e fu utilizzato dai Ghibellini bresciani come sede e riparo nel 1267 dopo le sconfitte di Corradino di Svevia. Nel 1447 fu preso dai Visconti per il suo valore strategico. Infatti era posto nei pressi del fiume Mella, affluente dell’Oglio, che all’epoca tracciava il confine. È quindi probabile, senza esserne certi per documenti, che l’inizio della sua distruzione risalga a quel periodo. Ridotto a pochi resti, la porta d’ingresso, come accadde spesso in questi casi, fu trasformata in torre campanaria per la vicina parrocchia, mentre ciò che rimaneva del fossato e del vecchio perimetro fu utilizzato come terreno coltivabile da coloro che costruirono e abitarono le case sorte su quelle che furono le mura castellari.
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Alfianello, scheda di Marco Brago
Epoca: X-XI secolo circa.
Posizione geografica: in provincia di Brescia, riva sinistra dell’Oglio, il castello omonimo non poteva che trovarsi al termine della via Castello appunto, poco distante dalla chiesa parrocchiale, quindi facilmente ravvisabile non appena giunti in paese.
Conservazione: pochi ruderi. Rimangono la torre d’ingresso, trasformata in campanile e tracce del fossato. All’interno abitazioni rurali.
Come arrivarci: il piccolo paese di Alfianello è facilmente raggiungibile, basta prendere l’autostrada A21 Brescia-Cremona ed uscire a Pontevico, quindi seguire la direzione per Gambara. In pochi chilometri si è arrivati. Pur breve, via Castello è percorribile anche in auto, ma all’interno del maniero si trovano diverse abitazioni private.
Cenni storici. Del castello di Alfianello si hanno poche notizie. Si sa che fu di proprietà della potente famiglia Avogadro e fu utilizzato dai Ghibellini bresciani come sede e riparo nel 1267. Nel 1447 fu preso dai Visconti per il suo valore strategico. Infatti era posto nei pressi del fiume Mella, affluente dell’Oglio, che all’epoca tracciava il confine. È quindi probabile, senza esserne certi per documenti, che l’inizio della sua distruzione risalga a quel periodo.
Ridotto a pochi resti, la porta d’ingresso, come accadde spesso in questi casi, fu trasformata in torre campanaria per la vicina parrocchia, mentre ciò che rimaneva del fossato e del vecchio perimetro fu utilizzato come terreno coltivabile da coloro che costruirono e abitarono le case sorte su quelle che furono le mura castellari.
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